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Le due settimane tra la vita e la morte di Kim Jong-Un


La Repubblica Popolare Democratica di Corea, o Corea del Nord, è uno stato dell’Asia Orientale, a livello politico è uno Stato Socialista, che presenta un sistema economico pianificato.

In economia per “Economia pianificata” si intende un modello di gestione dell'intero sistema economico in cui si pianifica l'allocazione delle risorse tra consumo attuale e investimento per il futuro,

non prevedendo la libera iniziativa privata (impresa), se non in misura ridotta.


Ma la caratteristica principale che rende misterioso questo paese, è la sua grande riservatezza al mondo e per Amnesty International e Human Rights Watch il livello di rispetto dei diritti umani è uno dei più bassi del mondo.

Tutto, anche il turismo è pianificato: ogni gruppo di viaggiatori, come anche ogni turista o visitatore individuale, è accompagnato da una o due guide che generalmente parlano la lingua madre del turista ed è categoricamente vietato allontanarsi da costoro e dai percorsi da loro indicati.

Nelle ultime settimane il paese è tornato ad essere teatro di molte notizie, alcune più veritiere altre meno, sulla salute del proprio dittatore. Stiamo parlando di Kim Jong-un, nonché successore di Kim Jong-il, per intenderci quello che fatto tremare la Terra con i suoi test nucleari sparsi per il mondo.

In questo periodo girava una notizia particolare , non nuova agli occhi dei media (come la sua scomparsa nel 2014 a causa di un intervento alla caviglia, che lo portò lontano dalle telecamere per giorni ), ma sicuramente più complessa che mai, in un momento come questo.

La notizia in questione riportava la morte del dittatore Kim Jong-un a causa di un intervento per un problema cardiovascolare, infatti secondo alcune indiscrezioni, il dittatore della Corea è stato operato da una equipe di medici cinesi, e che le sue condizioni fossero molto gravi.

O almeno questa era una delle tante ipotesi che giravano verso la fine di aprile. L’ultima la più accreditata è che il dittatore si fosse messo a riparo dal virus (nella sua residenza costiera a Wasan) isolandosi per un po’. Insomma le notizie e le speculazioni mediatiche tra il 15 Aprile e l’uno Maggio hanno visto la sorella del dittatore Kim Yo-jong come possibile futura leader del paese.

Dopo una lunga assenza succube di tanto mistero, ecco il ritorno del “Glorioso Leader”, il primo Maggio per la festa dei lavoratori e per il ricordo della fondazione della Corea del nord avvenuta nel 1948. L’agenzia Sud Coreana nega le notizie legate ad una presunta morte, e confermano che il dittatore durante la festa del 1 maggio, avesse inaugurato una fabbrica di fertilizzanti. Fin qui si direbbe che per il dittatore non sia giunta ancora la sua ora, anche se non mancano le teorie su una possibile modifica delle foto che secondo gli Stati Uniti e il presidente Trump potrebbero non essere originali o antecedenti alla data odierna.

Non sarebbe la prima volta che un regime del genere nasconda informazioni delicate come queste, un paese dove non vige la democrazia e il rispetto dei diritti umani, ma povertà, dittatura e miseria.


Di Matteo Gentile



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